Corso di guida parte 4
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Ride Safe

 Corso di guida

Parte 4

Quando le cose vanno storte…

Le curve sono la parte più gratificante di ogni viaggio in moto. Inclinare il proprio mezzo in un perfetto equilibrio di forze, percorrendo una traiettoria pulita e fluida con il motore in tiro è una sensazione coinvolgente che nessun altro mezzo di trasporto è in grado di offrire. 
Affrontare una curva è anche uno degli esami più difficili per un motociclista, un frangente in cui eventuali mancanze di guida sono esposte in maniera impietosa.
Questo capitolo analizza l'approccio e la conduzione della moto in curva, esaminando i punti salienti uno per uno.


Il testo è organizzato come segue:

- Leggere le curve

- La manovra di approccio

- Scelta della traiettoria- Come si sterza in moto- Gestione del motore in curva- Errori comuni

Leggere le curve

Per cominciare, una ovvietà: in generale di una curva si riesce a vedere soltanto la porzione
iniziale. La traiettoria della strada oltre quella porzione è nascosta ed è proprio questa
caratteristica che rende ogni curva pericolosa e al tempo stesso stimolante.
Esiste peró un 
metodo che consente di giudicare con ottima approssimazione
il raggio di una curva e 
selezionare quindi in anticipo la combinazione velocità /traiettoria
più appropriata.
Il metodo 
usa il cosiddetto "punto di fuga" (o dizioni similari) ed il suo principio di base è semplice.

Prendete una strada poco trafficata con guard rail da entrambi i lati e scegliete un rettilineo in
fondo al quale c'è una curva cieca a destra piuttosto secca (il metodo è generale, ma per
illustrarlo una curva a destra è meglio). Mettetevi in piedi in mezzo alla corsia di destra a
circa 150 metri dalla curva ed osservate ció che avete davanti (onde evitare incidenti,
chiedete ad un amico di guardarvi le spalle mentre voi siete assorti nella contemplazione).
Noterete come la strada appaia più stretta man mano che si allontana, finché i due guard-rail
sembrano toccarsi in un punto di fronte a voi. Quello è il punto di fuga, il limite di visibilità,
il luogo in cui bordo destro e sinistro della strada si incontrano. Camminate ora verso la
curva. Noterete che il punto di fuga comincia a muoversi, prima in maniera impercettibile e
poi, una volta che siete in prossimità della curva, con spostamenti sempre più rapidi,
allontanandosi da voi. Man mano che procedete la vostra visuale si apre sempre più
velocemente finché, arrivati a fine curva noterete come il punto di fuga si sia già spostato alla
fine del tratto di strada successivo.
Ripetete l'esperimento con altre curve e se l’amico di cui sopra è disponibile fatevi portare
come passeggero lungo una strada tortuosa, in modo da non avere la distrazione di dover
guidare. Ditegli di andare piano e prendete nota mentale del movimento del punto di fuga nei
vari casi: curve secche, aperte, a destra e a sinistra.

Dopo un po’ di pratica dovrebbe esserefacile riconoscere questa regola importante:

La velocità apparente del punto di fuga è in relazione diretta con il raggio della curva.

Armati di questa conclusione siete ora in grado di stimare qualsiasi curva. Se il punto di fuga
si muove lentamente la curva è stretta; nel caso limite di un tornante, il punto di fuga rimane
fermo fino a quando non siete praticamente dentro al tornante stesso.
Se invece il punto di 
fuga scappa in avanti la curva è aperta, tanto più quanto più veloce è il movimento.
Si vedrà 
più avanti che potete usare il punto di fuga anche per determinare quando cominciare a 
chiudere la vostra traiettoria in curva. Adesso peró è il momento di fare un passo indietro,
alla fase precedente all'entrata in curva.

La manovra di approccio

La preparazione ad una curva si divide in tre fasi: posizione vantaggiosa, velocità corretta e
selezione di una marcia adeguata.

- Posizione. Piazzate la moto in modo da avere la miglior visibilità dentro la curva (vedi
capitolo 3), sempre considerando la presenza di altri pericoli potenziali. Per le curve a
sinistra spostatevi quanto più a destra possibile (attenzione ad immissioni laterali e allo
sporco a bordo strada), mentre per quelle a destra portate la moto in prossimità della
mezzeria (attenzione al traffico nell'altro senso).

- Velocità. Durante l'approccio osservate il punto di fuga, valutatene il movimento e stimate
quindi il raggio della curva e la velocità di entrata più appropriata. Portatevi a questa velocità
in maniera fluida e controllata (vedi oltre)

- Marcia. Arrivati alla velocità giusta, selezionate la marcia più adatta per la curva, cioè
quella che assicura la risposta più pronta alle variazioni del gas. Una regola guida piuttosto
semplice è quella di entrare in curva con il motore poco sotto la metà del regime massimo.
Durante la cambiata cercate di evitare il bloccaggio della ruota posteriore.

Le tre fasi sono descritte separatamente e come tali andrebbero eseguite almeno
durante l'apprendimento. Una volta padroneggiata la sequenza si può velocizzare
l'esecuzione fino a sbiadire i confini tra un'azione e quella successiva.
Anche l'ordine delle 
fasi è importante. Con una giustificazione "a ritroso", dopo aver
selezionato la marcia più 
adatta non dovrebbero più esserci variazioni di velocità o
frenate (dannose per la stabilità in 
curva), e questo è possibile solo avendo valutato la curva correttamente.
A sua volta la 
valutazione è più affidabile se fatta dalla posizione di miglior visibilità.
Posizione, velocità, 
marcia, tenete a mente quest'ordine.

A prescindere dal tempo necessario per l’approccio, cercate sempre di mantenere una
guida fluida e controllata, senza scarti improvvisi o movimenti bruschi. Azioni forzate o
scorbutiche (staccate al limite, posteriori a banderuola) sono molto coreografiche ma
disturbano in maniera più o meno seria l'assetto della moto, rendendo difficile il controllo in
caso di imprevisti o di improvvisi cambi di traiettoria. E ricordate che i freni servono per
frenare, le marce per andare. Anche se perfettamente lecito, non ha molto senso usare il
cambio per fare il lavoro dei freni. Aggiustate la velocità di entrata chiudendo parzialmente
l'acceleratore e, se non basta, agendo sui freni. Selezionate la marcia solo quando avete
raggiunto la velocità desiderata.

Scelta della traiettoria

Il contenuto di questa sezione si può riassumere con una frase inglese sintetica ed efficace:
in a bend, late is great (in curva, tardi è meglio). Essendo questo un testo in italiano è
peró meglio spendere qualche parola in più sull'argomento.
Prima di cominciare, meglio ricordare ancora una volta che la moto va dove si guarda.
In 
curva è perció essenziale tenere lo sguardo rivolto in avanti, verso l'uscita, perché è lì
che 
volete arrivare. Chi ha meno esperienza trova spesso più confortante guardare un metro
oltre la ruota anteriore, per assicurarsi che non scivoli. Non fatelo, fidatevi della vostra moto
e guardate bene avanti, verso l'uscita della curva.

- entrata

Dopo l'approccio descritto nella sezione precedente vi trovate all'ingresso della curva in
posizione di massima visibilità, alla velocità corretta e con la marcia giusta. Tenete gli occhi
sul punto di fuga, perché questa è la chiave per la fase successiva.

- percorrenza

Una volta entrati in curva tenetevi larghi e seguite con gli occhi il punto di fuga nel suo
movimento cercando di mantenere la sua stessa velocità. Come già spiegato, questa
dipende dal raggio di curvatura della strada: se il punto di fuga accelera davanti a voi potete
dare un po’ di gas perché la curva si sta aprendo. Se invece rallenta è meglio fare altrettanto,
perché la curva chiude. Allenatevi a valutare la velocità del punto di fuga di ogni curva e a
regolare la vostra andatura di conseguenza (nota: questa operazione non è per nulla banale
e serve molta pratica per farla diventare automatica). Mantenete sempre lo sguardo verso il
punto di fuga; è la vostra guida, la vostra stella polare, seguendolo si arriva all'uscita della
curva.

- corda

Momento cruciale: ad un certo punto durante la percorrenza il punto di fuga accelera e si
allontana rapidamente, la curva si apre e l'uscita diventa visibile. Questo è il momento per
chiudere traiettoria e andare a prendere la corda. Rispetto alla guida in pista, su strada si
rimane larghi più a lungo e si prende la corda più tardi (il "late" di cui si parlava all'inizio
della sezione). La traiettoria risultante offre la maggior visibilità possibile e permette di
impegnarsi nella piega soltanto una volta che si sa come gira la curva e ci si è
assicurati che 
non ci sono ostacoli.
Visuale ed ostacoli sono considerazioni fondamentali su strada ma 
irrilevanti in pista,
dove di conseguenza è possibile scegliere una linea più aggressiva che
punta alla corda molto prima.

- uscita

Nessun problema particolare per questa fase. Passato il punto di corda la strada si apre
davanti a voi; mentre cominciate ad aprire il gas il vostro sguardo è già puntato
sul prossimo 
punto di fuga e state già pianificando l'approccio alla curva successiva.


Gestione del motore

Il miglior sommario lo fornisce di nuovo la lingua di Shakespeare: slow in - fast out.
Entrate 
piano, uscite forte. In questo contesto entrare piano vuol dire ad una velocità
che vi 
consente di tenere il motore sempre in tiro durante la percorrenza,
senza dover rallentare a 
metà curva.
Questo è un punto fondamentale: in curva il motore va tenuto sempre in tiro,
con gas costante in percorrenza e poi ad aumentare dal momento in cui
prendete la corda 
fino all'uscita.
Col motore in tiro parte del peso della moto viene spostato sulla gomma dietro;
maggior peso = maggior grip, proprio quando ne avete maggior bisogno. 
La ruota posteriore è la vostra migliore amica in curva: con la sua larghezza
influenza la 
traiettoria in misura maggiore della sorella all'anteriore ed il suo
profilo molto curvo serve 
effettivamente da perno attorno al quale gira
l'intera moto (avrete notato come a volte i piloti 
professionisti finiscano le curve
senza problemi con la ruota anteriore sollevata). Fidatevi
della vostra ruota dietro, caricatela per bene, tenetela sempre in trazione
(senza esagerare) 
e sarete ripagati con traiettorie pulite e stabili.
Per chi è all'inizio tenere il gas aperto ed il motore in tiro non è facile,
la sensazione è quella 
di "spingere" l'anteriore e rischiare la scivolata.
Le prime volte che si fa pratica è importanteentrare in curva molto piano,
in modo da eseguire la manovra completa a velocità 
facilmente gestibili.
Una volta abituati alla sensazione di avere la moto che spinge durante
l'intera curva è facile aggiungere gas (Barry Sheene, uno che in moto
andava“discretamente”, soleva dire che "nessuno ha
mai perso l'anteriore con il motore in tiro").

Continua nella parte 5 con "Come sterzare con una moto"

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